Curiosità sul Capodoglio
A cura di Federica Tonello
Il capodoglio (Physeter macrocephalus) appartiene al sub-ordine Odontoceti, che fa parte dell’ordine dei cetacei (Notarbartolo di Sciara, 2022) ed è il più grande odontocete nel mondo.
Gli adulti maschi son lunghi circa 18metri, mentre le femmine sono circa 12metri. Il loro peso può variare dalle 30tonnellate le femmine e le 60tonnellate nei maschi e la loro dieta è prevalentemente di cefalopodi mesopelagici.
Nel Mar Mediterraneo ci sono due principali sotto-popolazioni: quella dell’ovest è distribuita tra lo Stretto di Gibilterra e il Mar Tirreno, mentre quella dell’est si distribuisce nel Mar Ionio e il Mar Egeo.
La distribuzione del capodoglio dipende da batimetria, produttività e altre caratteristiche oceanografiche come: correnti cicloniche, fronti oceanici, canyon sottomarini, etc. È questa la ragione per cui la possiamo trovare anche nell’arcipelago delle Eolie, insieme ad altri mammiferi marini come tursiopi, stenelle e anche tartarughe marine della specie Caretta Caretta (Blasi and Boitani, 2012; Alvarez et al., 2019).
I capodogli e tutte le specie marine sono minacciati dagli impatti antropici; tra cui la pesca. Anche se l’uso di reti da posta è stato proibito dall’Unione Europea, dal 1986 al 2000, l’uso illegale di questo tipo di pesca ha causato un aumento delle catture accidentali di capodogli. In particolare, nel Database degli Spiaggiamenti di Cetacei registrati tra il 2000 e il 2020, 87 erano spiaggiamenti di capodogli.
Grazie al miglioramento della tecnologia, possiamo usare l’idrofono per ascoltare sia capodogli che gli altri mammiferi marini per capire meglio il loro comportamento. I capodogli sono dei cetacei molto attivi per quanto riguarda le vocalizzazioni, infatti sappiamo che emettono diverse tipologie di click (Whitehead & Weilgart, 1990).
Il repertorio dei click può essere classificato in base a segnali spettrali, tasso di decadimento e intervallo tra i click (ICI). I principali tipi di click sono:
– I cosiddetti “usual click” (click normali): Costituiti da click regolarmente distanziati, solitamente effettuati durante le immersioni profonde e usati per scansioni id prede a lungo raggio (Whitehead, 2003).
– “Creaks” (scricchiolii): Sequenze di 10 click al secondo o più veloci seguite da un po’ di silenzio e poi l’animale ricomincia a usare gli “ usual click”.
– “Codas” (coda): Tipicamente prodotti per comunicare. Il loro repertorio varia sia geograficamente che in base al gruppo di appartenenza (Weilgart and Whitehead, 1997).
– “Slow click” (click lenti): Associati alla comunicazione superficiale.
– “Gunshots” (spari): Suoni forti e impulsivi di lunga durata.
– “Squeals” e “Trumpets” (stridolii e strombazzare): Vocalizzazioni senza click, chiamati suoni tonali, che sono stati descritti come suoni a banda stretta modulati in frequenza (squeals) oppure armonici (trumpets)
Come possiamo notare il repertorio è davvero ampio e stiamo ancora lavorando per cercare di capire bene come variano tutti questi suoni.
Magari un giorno saremo capaci di comunicare con queste fantastiche creature, chissà….