Da diversi decenni la comunità scientifica internazionale sta lanciando un disperato allarme sulle conseguenze negative derivanti dalle interazioni fra mammiferi marini e attività di pesca.
Ogni anno sono oltre 200 i mammiferi rinvenuti spiaggiati lungo i litorali italiani e una parte di questi mostra chiari segni di interazione con attrezzi da pesca.
Negli ultimi anni si è osservato un incremento delle interazioni negative tra delfini e attrezzi da pesca, dovuto al forte depauperamento delle risorse ittiche che ha costretto i delfini a condividere le aree di pesca con quelle dei pescatori, depredando il pescato e spesso danneggiando gli attrezzi.
Nei nostri mari i delfini più comuni che risentono di questo impatto sono i tursiopi (Tursiops truncatus) e le stenelle striate (Stenella coeruleoalba). Si tratta di animali intelligenti che nel corso degli anni hanno adattato il loro comportamento sviluppando abitudini alimentari opportunistiche.
In buona sostanza cercano di cibarsi delle prede che trovano più facilmente; è per questo che le interazioni con gli attrezzi da pesca sono sempre più frequenti.
In particolare i delfini seguono i pescherecci con reti da posta, reti a circuizione, strascico, e addirittura totanare, prelevando direttamente il pesce dalle maglie delle reti oppure cibandosi di una frazione del pescato che i pescatori avvertono come una notevole perdita economica. Spesso tuttavia i pescatori gettano a mare una frazione di pescato non rappresentata da specie o taglie di interesse commerciali, il cosiddetto scarto di pesca.
Inoltre, i delfini frequentano le aree di pesca sfruttate tramite reti da posta, ben consci del fatto che nelle reti sono presenti “prede facili” in quanto già catturate dalle reti stesse.
Questa tipologia di interazioni è tuttavia quasi sempre negativa per entrambi gli attori del sistema: i delfini e i pescatori.
Infatti, i delfini nel tentativo di depredare pesce dalle reti possono andare incontro a urti con le reti stesse e quindi ferirsi in maniera più o meno grave, oppure possono addirittura rimanere impigliati nelle reti stesse (bycatch – cattura accessoria o accidentale) con esiti quasi sempre letali dovuti ad annegamento.
In altri casi l’ingestione di pezzi di rete da parte del delfino può condurre ad occlusioni intestinali con esiti fatali per l’animale. Al contempo l’interazione è negativa per il pescatore, a causa delle perdite economiche determinate dalla presenza dei delfini:
i delfini possono depredare pesce già catturato nelle reti, con perdite dirette di pescato per i pescatori;
- possono mutilare il pesce catturato nelle reti, rendendolo di fatto non commerciabile;
- con la loro presenza nelle aree di pesca i delfini possono spaventare e sparpagliare i banchi di pesce (soprattutto piccoli pelagici come acciughe e sardine) rendendo le reti meno efficienti nella cattura;
- i delfini possono rovinare le reti da pesca con i loro denti, nel tentativo di prelevare i pesci già catturati; di conseguenza i pescatori hanno ulteriore lavoro per ripristinare i danni causati dai delfini, che, nel caso delle reti da posta, possono essere ingenti.
Al fine di ridurre le interazioni suddette nel gennaio 2020 ha preso il via il progetto Life DELFI, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma Life, di cui siamo partners e che avrà una durata di 5 anni.
Il fine principale del progetto è la riduzione delle interazioni tra delfini e attività di pesca, con il duplice obiettivo di salvaguardare i mammiferi marini e limitare i danni economici subiti dai pescatori.
Le azioni di Life DELFI condotte per tutta la durata del progetto prevedono attività di ricerca e monitoraggio dei delfini nelle varie aree di studio, il forte coinvolgimento degli operatori del settore peschereccio in attività di formazione e nella transizione a un modello di pesca sostenibile, campagne di sensibilizzazione e attività di media relation per coinvolgere maggiormente un pubblico più vasto.
Fra le soluzioni tecniche proposte da Life DELFI per ridurre le interazioni delfini-attrezzi da pesca è prevista l’installazione di pinger sulle reti dei pescatori: si tratta di innovativi dissuasori acustici che si attivano solo in presenza dei delfini in risposta ai click emessi da questi.
Da un lato tali dissuasori ad attivazione indotta avranno il duplice effetto di ridurre il potenziale rumore marino esercitato da un sistema acustico e di ridurre il fenomeno di “abituazione” dei delfini al rumore, che in altre esperienze ha condotto al cosiddetto “dinner bell”. In buona sostanza in quei casi dopo iniziali effetti positivi (delfini allontanati dalle reti) i pinger perdevano di efficacia in quanto i delfini, abituandosi al rumore emesso dai pinger, ne interpretavano il suono come quello della campanella della cena e pertanto si avvicinavano all’area sicuri di trovare facili prede già catturate nelle reti.
Durante i 5 anni del Life DELFI (dal 01/01/2020 al 31/12/2024) verranno portate avanti attività di ricerca e monitoraggio dei delfini nelle diverse aree interessate dal progetto per studiare le popolazioni residenti e comprendere meglio il comportamento dei delfini nei pressi degli attrezzi e l’entità delle loro interazioni.
Il progetto prevede il coinvolgimento dei pescatori con un fitto programma di attività in mare e con corsi di formazione per incentivarli verso attività di pesca sostenibili. Saranno inoltre condotte campagne di sensibilizzazione per coinvolgere un pubblico più vasto sulla necessità di conservare la specie e più in generale il nostro mare.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito del Progetto Life DELFI
Di seguito potete scaricare la Brochure in Italiano e Inglese che descrive le azioni e i PDF di alcuni Deliverables significativi prodotti nell’ambito del progetto:
- Deliverable C1: Report on the set up of acoustic devices.
- Deliverable A3: Harmonized necropsy protocol including diagnostic framework for bycatch. Harmonized necropsy protocol for stranded cetaceans.
- Deliverable C7: Guidelines for disentanglement Annex 2 Manual for small dolphins disentanglement operations.